LA SOS UTENTI SALVA IMPRENDITORE PESCARESE DALLE ILLEGITTIME PRETESE DELLA BANCA IL CUI DECRETO INGIUNTIVO DI 200.000,00 EURO VIENE AZZERATO DAL TRIBUNALE DI PESCARA CON SENTENZA DEL 22 AGOSTO 2019. IL GIUDICE ACCERTA 307.000,00 € DI CREDITI E TRASMETTE GLI ATTI ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PER USURA.
Ancora benefici all’economia abruzzese grazie alla SOS UTENTI e ai suoi specialisti in difesa di vittime delle banche di sistema, sempre più voraci e spersonalizzate.
In difesa del noto imprenditore e costruttore pescarese Di Felice Luigi e della consorte, aggrediti con decreto ingiuntivo da nota Banca a carattere internazionale nel 2014, dopo 5 anni di battaglia giudiziale dinanzi il Tribunale Civile di Pescara, l’Avv. Emanuele Argento del foro di Pescara, Vice Presidente Nazionale della e responsabile Area Civile del Laboratorio Giurimetrico della SOS UTENTI, coadiuvato nella difesa dall’Avv. Fabio Cosentino del foro di Pescara e con il supporto giurimetrico del Dott. Gennaro Baccile, Presidente Onorario della SOS UTENTI, sono riusciti a tirarli in salvo ed ai quali il Tribunale di Pescara con sentenza ha azzerato i debiti pretesi dalla Banca come presunti garanti della società Di felice Costruzioni.
I Fatti.
Nel corso del 2014 la Banca aveva richiesto ed ottenuto dal Tribunale Civile di Pescara un Decreto Ingiuntivo a carico dell’imprenditore Pescarese Di Felice Luigi in qualità di garante fideiussore e della moglie per circa Euro 200.000,00 quale presunto saldo debitore del conto corrente intestato alla omonima società di costruzioni.
I Fidejussori ai quali la Banca aveva chiesto il pagamento si sono opposti ed il Tribunale con sentenza pubblicata il 22 agosto 2019 ha azzerato il credito della Banca in quanto dalla C.T.U. contabile redatta dal Dott. Gianluca Ghiotti di Pescara è emerso che la società correntista (debitrice principale) era a CREDITO di oltre 300.000,00 Euro E NON A DEBITO!
I principi di diritto affermati dal Tribunale.
La Sentenza del Tribunale di Pescara del 22/08/2019, N° 1234/2019, di ben 78 pagine, a firma del Giudice Unico, Dott. Federico Ria, sintetizza che nel contratto di conto corrente bancario con apertura di credito l’Onere della prova è a carico della Banca in sede di opposizione a decreto ingiuntivo e che i fideiussori possono opporre alla Banca tutte le eccezioni che spettano al debitore principale e che riguardano le nullità anche parziali del contratto base per contrarietà a norme imperative (per esempio sull’anatocismo e sull’usura) e con ciò ribadendo un principio di diritto a beneficio di tutte le vittime di ingiuste e indimostrate pretese creditorie da parte delle Banche.
In dettaglio si legge nella sentenza l’interessante principio che “Il giudice del merito, quando aderisce alle conclusioni del consulente tecnico che nella relazione abbia tenuto conto, replicandovi, ai rilievi dei consulenti di parte, esaurisce l’obbligo della motivazione con l’indicazione delle fonti del suo convincimento; non è quindi necessario che egli si soffermi sulle contrarie deduzioni dei consulenti di fiducia che, anche se non espressamente confutate, restano implicitamente disattese perché incompatibili con le argomentazioni accolte; le critiche di parte, che tendano al riesame degli elementi di giudizio già valutati dal consulente tecnico, si risolvono in tal caso in mere allegazioni difensive, che non possono configurare il vizio di motivazione previsto dall’art. 360, n. 5, c.p.c. (Cassazione civile sez. III, 30/04/2009 10123). All’esito dell’espletata C.T.U. allora, è risultato accertato, in attuazione dei conteggi formulati sulla scorta dei quesiti sottoposti dallo scrivente pedissequamente ricalcando le motivazioni sin qui esposte, che al momento della chiusura del rapporto non sussisteva affatto un credito in favore dell’Istituto, ma risultava maturato un consistente credito in favore del correntista pari ad € 307.814,87. L’opposizione deve essere pertanto accolta e per l’effetto il decreto va interamente revocato”.
Ed è stata affrontata dal Giudice, sempre per il tramite della C.T.U. contabile a firma del Dott. Gianluca Ghiotti, la questione inerente il superamento degli interessi oltre le soglie di usura.
E siccome è stato accertato dal Perito del Tribunale il superamento delle soglie della legge antiusura, anche applicando i c.d. criteri di calcolo forniti dalla Banca d’Italia, il Giudice, correttamente, ha disposto l’immediata trasmissione degli atti e del fascicolo alla Procura della Repubblica di Pescara per le valutazioni del caso. Il Consulente del Giudice, ha accertato che La Banca ha praticato usura in ben 32 trimestri tra aprile 1997 e Marzo 2014 violando non solo la Legge antiusura ma anche le Istruzioni più garantiste per essa Banca emanate dalla Banca D’Italia.
Sottolinea il Presidente Onorario della SOS UTENTI, Dott. Gennaro Baccile, che l’Economia Abruzzese, già devastata dalla fallimentare bancabilità delle Banche Regionali risolte o assorbite in salvataggio, è stata razziata anche dalle Banche Nazionali che vi hanno operato e continuano ad operarvi senza scrupoli e affidando le Filiali a reggenti spesso incompetenti e/o demotivati.
L’unica supplenza, purtroppo insufficiente per i fabbisogni dell’economia regionale, in qualche ambito territoriale, risulta esercitata dalle piccole Banche locali.
Ma i danni provocati dall’inadeguato predatorio sistema Bancario Nazionale non annichilisce la sola arida economia ma infligge anche ingiusti patemi d’animo e devastanti conseguenze fisiche e pratiche alle persone fisiche, come inevitabilmente si riscontra nel caso del Di Felice e Famiglia.
E’ noto che la richiesta del Decreto Ingiuntivo comporta la “Morte Creditizia e Morte Bancaria e civile” della vittima che viene costretta a vivere nel limbo della società civile senza credito, senza carte di credito e spesso senza nemmeno un conto corrente attraverso il quale pagare le Tasse e poter gestire una vita normale.
Ci son voluti ben 5 anni di strenua difesa legale ad opera dell’instancabile Avv. Emanuele Argento, unitamente all’Avv. Fabio Cosentino con il supporto del Dott. Gennaro Baccile, Presidente Onorario della SOS UTENTI e fondatore del Laboratorio Giurimetrico, per far emergere la verità e per respingere ogni pretesa della Banca che non è riuscita a provare il presunto credito.
“In Abruzzo, ma anche in tutta Italia – riferisce il Presidente Onorario della SOS UTENTI Dott. Gennaro Baccile – un terzo delle pretese creditorie delle banche attivate con Decreti Ingiuntivi si rivelano “Bufale” e privi di ogni fondamento. Una piaga che coinvolge nella regione Abruzzese non meno di 10.000 utenti bancari e per 1 miliardo e 400 milioni circa di crediti bancari classificati a Sofferenza, inesistenti se sottoposti a giudizio come quelli della famiglia imprenditoriale pescarese. Il Dato nazionale ammonta a ben 1 milione e 100 mila affidati equivalenti a circa 65 miliardi di € di debiti bancari forse fasulli”.
In altre parole il sistema Bancario detiene ingiustamente l’equivalente di tutte le risorse necessarie per attuare il noto Contratto di Governo dell’Appena interrotta Amministrazione Nazionale. Ma nessuno dei due contraenti, azionisti del cessato Governo, ha avuto il coraggio e la capacità di presentare il Conto al sistema bancario.
Ora chi risarcirà i patemi d’animo, le sofferenze fisiche, le imprese devastate, le famiglie degli imprenditori e dipendenti ridotti sul lastrico dopo anni di attesa per accertare la giustizia che nulla era dovuto dall’imprenditore alla grande banca?”.
Conclude il Dott. Genanro Baccile, “La SOS UTENTI in Abruzzo, con il veterano Avv. Emanuele Argento ed altri giovani Professionisti, tutti componenti del laboratorio Giurimetrico, dal 1999 ad oggi, ha difeso migliaia imprese e famiglie facendo ottenere benefici economici per circa 100 milioni di € nonostante i rispettabili, ma spesso criticabili, contrasti giurisprudenziali all’interno di singoli Tribunali caratterizzati in alcuni casi da contrasti e conflitti che la cronaca ha puntualmente rivelato”.
E’ da augurarsi che anche le prossime pronunce siano così autentiche e non condizionate dalla continua, sottile, invisibile attività persuasiva a benvolere le Banche contro gli Utenti e che, quindi, anche gli altri Tribunali Abruzzesi seguano la linea della sentenza in parola soffocando i nepotismi e spinte conflittuali che hanno causato e continuano a determinare un ulteriore aggravamento delle legittime aspettative degli Utenti della Giustizia.
Pescara – Ortona, 26/08/2019. L’Ufficio Stampa Sos Utenti
Leggi e scarica la sentenza al seguente link:
Tribunale di Pescara – Sentenza 1234/2019
Scarica gli articoli della rassegna stampa ai seguenti link:
Il Messaggero – 27-8-2019 – “Usura bancaria, vince il costruttore”
Il Centro – 27-8-2019 – “Giudice annulla decreto ingiuntivo e salva un’impresa”