COMUNICATO STAMPA
USURA BANCARIA – IL TRIBUNALE DI FOGGIA ANNULLA L’ORDINANZA DI ARCHIVIAZIONE DEL GIP.
In Puglia emerge la Buona Giustizia, che disarciona tutti i condizionamenti dei poteri forti bancari. IL Controeffetto Palamara.
Per motivi procedurali, l’associazione SOS Utenti e l’avv. Luigi Iosa erano già riusciti, nel 2018 – dopo la Riforma Orlando (Legge n. 103/2017), che aveva introdotto il reclamo ex art. 410 bis c.p.p., in luogo del ricorso per Cassazione – a far annullare un decreto di archiviazione del G.I.P. di Chieti, in materia bancaria.
Ma la notizia recente, alquanto sorprendente per le vittime di usura bancaria, è importante, poiché il Tribunale di Foggia, in composizione monocratica a seguito di reclamo ex art. 410 c.p.p. avverso un’ordinanza di archiviazione in materia bancaria emessa dal G.I.P. di Foggia, ha annullato, dopo il contraddittorio della camera di consiglio, la menzionata ordinanza per motivi di merito.
Dopo migliaia di denunce/querele, per usura bancaria, gran parte delle quali archiviate dai GIP in tutta la penisola senza mai entrare nel merito, è la prima volta che si riesce, nella Storia di SOS Utenti, a fare breccia nei metodi archiviativi delle doglianze degli usurati bancari, a vario titolo.
Nuova Luce arriva, quindi, a proposito delle tante vittime di banchieri voraci, alimentata dal risveglio delle coscienze dei Magistrati, che a fatica riescono a far emergere il Diritto e la Legge dalla palude dei conflitti (Palamara docet) che ha invaso la giustizia italiana.
Questo precedente giurisprudenziale, riponendo la Legge a tutela dei Diritti, dovrebbe disincentivare le ipertrofiche ordinanze dei Giudici per le indagini preliminari, in seguito alle puntuali richieste di archiviazione delle Procure italiane, in materia di illeciti penali bancari.
Quindi, dall’attenta analisi del provvedimento emesso dal Tribunale di Foggia, in data 31 marzo 2020 e pubblicato in data 27\4\2020, il reclamo nel processo penale è esperibile avverso le ordinanze di archiviazione, non solo per violazione procedurale del contraddittorio ma anche per violazione sostanziale dello stesso.
Questo principio di diritto è rivoluzionario e, in tema di Usura Bancaria, inizia a scalfire la muraglia di protezione che le stesse autorità Creditizie hanno eretto, a blindatura dei banchieri disonesti.
La vicenda processuale vede come protagonisti il Gruppo BPM e una nota famiglia di imprenditori agricoli di Troia (provincia di Foggia), vittime, a dire degli avvocati, Enrico Rando (già membro del direttivo della Camera Penale di Capitanata), e Luigi Iosa, responsabile dell’area penale della SOS Utenti in materia di usura, di estorsione e appropriazione indebita bancaria.
Vi è soddisfazione da parte della SOS Utenti, associazione consumatori per privati e imprese, storicamente attiva e specializzata nella tutela dei rapporti creditizi, poiché le argomentazioni addotte dai legali delle persone offese, nel procedimento archiviativo, sono state elaborate dalla sezione Penale del Laboratorio Giurimetrico diretta proprio dall’Avv. Luigi Iosa.
“La piaga dell’Usura criminale, molto diffusa e purulenta proprio nelle aree del Sud Italia, va curata con il giusto dosaggio della legalità che il Sistema giudiziario, opportunamente Depalamarizzato, a partire dai vertici di chi lo governa, sa miscelare, trovando anche il coraggio e il sostegno per riemergere con le coscienze pulite e con le scienze esatte quali indispensabili strumenti probatori delle condotte criminali dei Banchieri.
Questi proprio, spesso incentivati a delinquere anche attraverso le Autorità Creditizie e rappresentative del loro Sistema, operano raccomandando l’utilizzo di scienze farlocche, quali strumenti per monitorare gli Interessi usurari”, commenta Gennaro Baccile, fondatore della SOS UTENTI e del Laboratorio Giurimetrico Bancario dell’associazione.
Foggia – Ortona, 8.06.2020.
SOS Utenti
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