Sono sempre più frequenti le complicazioni che i cittadini, i consumatori e le piccole e medie imprese subiscono dalle banche, causate da usura, anatocismo bancario, interessi moltiplicati, illegittime segnalazioni tra i pregiudizievoli nelle Banche dati creditizie e debiti crescenti. Situazioni che spesso sembrano irrisolvibili ma che invece possono essere sempre gestite con elevata probabilità di successo.
Di problemi con gli istituti bancari possono essercene molti infatti, ma non mancano i diritti a cui gli Utenti possono affidarsi per la propria tutela, anche se il Sistema bancario fa sovente di tutto per tenerli nascosti.
Le banche inseriscono spesso una frase generica nel contratto, come ad esempio: “la banca si riserva di modificare unilateralmente le condizioni qualora particolari situazioni lo richiedano”. Una locuzione che gli consente di ritoccare le clausole iniziali, modificando la situazione a proprio favore, variando dal tasso d’interesse alle spese di prelievo o di bonifico, oppure nei contratti di mutuo “gli interessi vengono calcolati moltiplicando il capitale per i giorni effettivi e dividendo per 360”.
Antonio Ortolani, presidente della Commissione banche e intermediari finanziari dell’Ordine dei commercialisti di Milano, spiega infatti che “le banche non informano quasi mai i clienti quando le novità introdotte sono a loro vantaggio”. Anche se gli istituti sono obbligati a sottolineare le voci che variano nelle comunicazioni al cliente, “lo fanno ripetendo l’intero elenco di clausole, un malloppo enorme, e senza ricordare le condizioni originarie, in modo che sia difficile individuare le novità introdotte” continua Ortolani.
Comunque molte delle spese aggiuntive introdotte dalla banca dopo aver firmato il contratto restano illegittime. Ai correntisti quindi conviene sempre informarsi sui diritti di cui godono per potersi difendere senza essere manipolati.
Le norme a tutela degli Utenti Bancari esistono ma, secondo alcuni magistrati, le azioni legali sono ancora limitate e secondo altri la Banca ha sempre ragione. Chi pensa di subire un abuso da parte delle banche infatti spesso non procede con una causa, perché crede che rivolgersi ad un avvocato oppure ad un commercialista sia troppo costoso oppure di sentirsi indifeso di fronte a Magistrati condizionati dalla formazione giuridica curata e diffusa dal sistema bancario, Banca D’Italia in testa.
“Per ovviare a questo problema la soluzione è l’Arbitro bancario finanziario (Abf) – spiega Ortolani – sottolineando che le decisioni dell’Abf, che nel 70% dei casi sono contro le banche, stanno diventando dei punti di riferimento per gli istituti di credito, perché pur non essendo vincolanti vengono quasi sempre confermate dal giudice”.