Chiudiamo in giustizia il 2018!
Chiudere l’anno 2018 in legalità e riaprirne uno nuovo, il 2019, con la speranza di poter uscire sempre vincenti nella Giustizia e nel dibattito sulla difesa dei diritti, al singolo e alle aziende.
Questo il nostro primo e ultimo fine !
Con sentenza Corte Appello dell’Aquila del 27 dic. 2018 è stata confermata la restituzione di 160.000 € (180 mila euro con spese giudiziarie) a un risparmiatore Teramano a suo tempo invogliato, con inganno, da un’importante Banca ad investire in titoli spazzatura Bond Argentini.
Banca costretta a risarcire 160.000€ (180 mila euro in tutto, con spese legali e annessi) ad un privato cittadino. Confermata la sentenza.
C’è voluta una sentenza di appello e altri tre anni di udienze per confermare quello che un giudice di primo grado aveva riconosciuto a un risparmiatore di Teramo: la restituzione dalla banca di 160.000 € per le somme perse nei cosiddetti “bond argentini”.
Un’altra storica vittoria per la SOS Utenti, l’associazione che da sempre difende i diritti dei cittadini dai soprusi delle banche e dell’Equipe Giurimetrica guidata dal fondatore Gennaro Baccile, in forza legale degli Avv.ti Emanuele Argento ed Emanuele Liddo del Foro di Pescara.
Ancora una volta le motivazioni poste alla base di tale decisione si ravvisano nell’accertamento, da parte dei giudici della Corte di Appello di L’Aquila, della totale carenza d’informazione fornita dalla Banca all’ex Cliente.
La Corte di Appello di L’Aquila respingendo l’appello proposto dalla Banca ha quindi confermato in pieno la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale Civile di Teramo nel 2015 in favore appunto dell’ex risparmiatore.
I fatti.
Nel 2011 una famiglia della provincia di Teramo si era rivolta al Tribunale Civile di Teramo per citare in giudizio la Banca e richiedere la restituzione delle ingenti somme investite nei “Bond Argentina” e andate completamente perse nel giro di poco tempo; il giudizio si era poi concluso nel corso del 2015 con la Sentenza esecutiva del Tribunale Civile di Teramo e con la condanna della Banca al pagamento in favore dell’ex Cliente della cospicua somma di € 160.000,00 comprensiva di interessi e spese legali.
Nel contempo la stessa Banca pagava l’intera somma e proponeva formale appello dinanzi la Corte di Appello di L’Aquila per chiedere la riforma della sentenza emessa dal Tribunale Civile di Teramo per la restituzione delle somme versate in ossequio alla sentenza esecutiva di primo grado.
La controversia aveva visto pronunciarsi il Tribunale Civile di Teramo le cui motivazioni, che erano state determinanti per la condanna delle somme da restituire all’ex Cliente, sono state confermate anche dai Giudici della Corte di Appello di L’Aquila e con l’ulteriore condanna della Banca delle ulteriori spese processuali.
Con questa pronuncia si conferma l’orientamento giurisprudenziale, spesso generato dalle difese legali dell’Avv. Emanuele Argento con l’Equipe Giurimetrica della SOS Utenti, sempre più consolidata, che ha comportato il risarcimento per tanti utenti bancari, vittime di forti perdite di denaro in investimenti sbagliati come i “Bond Argentina”, scaturiti soprattutto per l’omessa informazione dei rischi sottostanti da parte del sistema bancario.
Aggiunge il Presidente Onorario della SOS Utenti Dott. Baccile: “Dopo venti anni circa di attivo contenzioso bancario è noto ed è provato che delle Banche non ci si può e non ci si deve fidare. Soprattutto non ci si può fidare di chi li governa e di chi vigila o ha vigilato su di esse. Ciononostante, un sano sistema bancario è fondamentale per la tenuta economica del Paese e delle sue aree virtuose come era la Provincia Teramana. I Banchieri teramani o operanti nel Teramano, come quelli abruzzesi, hanno sottratto alle famiglie e imprenditori locali tanta di quella ricchezza finanziaria che, se completamente restituita, basterebbe per soddisfare le necessità finanziarie di una legislatura del Governo Regionale. Peccato però che la disinformazione degli utenti bancari da un lato e la asimmetria formativa della Magistratura dall’altro (a Teramo non mancano esempi di giovani magistrati cresciuti e allevati in ambienti di addetti ed operatori bancari) spesso inibiscono il riposizionamento delle ragioni. Il caso del risparmiatore risarcito dovrebbe essere la regola restitutoria come la Corte di Appello Aquilana conferma.”
Conclude Dott. Baccile, “I Banchieri abruzzesi e teramani in particolare non avrebbero causato i noti danni ai risparmiatori e Utenza creditizia se non avessero avuto la compiacenza elettiva e protettiva politica prima e la compiacenza permissiva e mai punitiva della Magistratura, penale in particolare, poi.
A Teramo in particolare operano giovanissimi magistrati che usano dare ragione d’ufficio ai Banchieri querelati per usura solo perché sono tali: banchieri.”
Intanto per il risparmiatore che ha avuto conferma dalla Corte di Appello aquilana della Sua ragione, grazie alla difesa della Equipe Giurimertrica della SOS Utenti, un’altra bottiglia di champagne in questo fine 2018.