Sicuramente ti sarai imbattuto in articoli online su blog o siti Web di settore dove si trattava il tema della prescrizione dei debiti bancari, ma riscontrando informazioni contrastanti o confusionarie. Tuttavia, per gli utenti bancari è di vitale importanza conoscere i termini entro i quali il debito con la propria banca può ritenersi estinto, e come calcolare correttamente la durata del periodo di prescrizione dei debiti bancari. Facciamo, dunque, chiarezza rispondendo in modo completo alla domanda “I debiti con la banca vanno in prescrizione?”.
Prima di tutto chiariamo cosa si intende per prescrizione.
La prescrizione è un termine decorso il quale un credito si ritiene estinto e, pertanto, non può essere più preteso. Viene anche definita come una sanzione per non aver esercitato un diritto entro i termini previsti dalla legge.
Chiariamo fin da subito che i debiti bancari o contratti con una finanziaria, si prescrivono in 10 anni, ossia il termine ordinario previsto dalla legge.
Ma allora da dove nasce la confusione e l’ambiguità sul tema?
Secondo la regola generale, il codice civile prevede un termine ordinario di 10 anni per la prescrizione, ad esclusione di diversi casi previsti dalla legge, come ad esempio per gli interessi, che hanno un termine di prescrizione fissato a 5 anni. Tornando ai debiti bancari, è lo stesso codice civile a specificare che in caso di pagamenti periodici, il termine è invece di 5 anni.
Dal momento che il mutuo o il finanziamento con una banca viene, sovente, pagato periodicamente attraverso rateizzazioni, anch’esse si prescrivono in cinque anni?
La Corte di Cassazione, a più riprese, ha risolto il quesito precisando che la prescrizione è decennale, in quanto la natura del contratto resta unitaria, ossia riferita ad un unico contratto. È solo l’accordo tra banca e cliente a prevedere un pagamento rateizzato, un frazionamento del debito che non modifica però l’interpretazione del contratto.
Questo vuol dire che non ci saranno “tante prescrizioni” per quante sono le rate del mutuo, ma ci sarà un unico termine di prescrizione decennale, che decorre dal primo giorno in cui il diritto del creditore può essere fatto valere.
Spieghiamoci meglio.
Le rate di un mutuo non saldate andranno in prescrizione dopo 10 anni, a partire dalla data di scadenza prevista per il pagamento dell’ultima rata. Se il nostro mutuo è trentennale, ad esempio, il periodo di prescrizione partirà solo al termine dei 30 anni.
Infine, è importante ricordare in quali casi il periodo di prescrizione possa essere interrotto. I tempi della prescrizione vengono interrotti nel momento in cui il creditore presenta richieste formali di pagamento al suo debitore, come ad esempio un’ingiunzione, solleciti di pagamento bonari o diffide ad adempiere. Da quel momento, ovvero dalla data di ricezione della raccomandata, ricomincia a decorrere per altri dieci anni.
Quello su cui bisogna prestare attenzione, è che delle semplici telefonate di call center per il recupero credito non sono atte ad interrompere la prescrizione. Ciò che serve è un atto dove per iscritto sia riportata l’intimazione al pagamento, e che questo sia effettivamente ricevuto dal debitore.
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