Il Buono mobilità è tra le più importanti proposte all’interno del Decreto Clima. Una serie di misure, in cui rientrano gli incentivi per la rottamazione di auto inquinanti.
Allarme cambiamenti climatici
Gli effetti dei cambiamenti climatici si avvertono sempre più frequentemente. Oggi, anche grazie all’interessamento di personaggi famosi e attivisti, tutti ne conosciamo le conseguenze.
Il pianeta si sta riscaldando anche a causa delle nostre attività, ed è quindi proprio grazie ad una corale azione umana che possiamo evitare l’emergenza.
Il Decreto Clima
Il Decreto Clima potrebbe essere un valido tentativo. Rappresenta una prima misura, completamente ambientale, nell’ambito degli impegni sottoscritti dall’Italia a livello internazionale. Una delibera che, attraverso aspetti concreti della nostra quotidianità, offre la possibilità di un cambiamento, di importanza ormai vitale.
Una legge che vuole migliorare la qualità della vita e dell’aria che respiriamo, con una serie di provvedimenti “urgenti per la definizione di una politica strategica nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell’aria”.
Tra le principali novità introdotte, viene proposto il Buono mobilità. Vediamo quindi nello specifico in cosa consiste.
Rottamazione, come funziona il Buono mobilità
Il Buono mobilità consiste in un contributo di 500 (Moto e scooter Euro 2, 3 a due tempi) o 1500 euro (Auto Euro 0, 1, 2, 3) per chi rottama entro il 31 dicembre 2021.
L’incentivo deve essere utilizzato entro i successivi 3 anni, può essere esercitato anche dai conviventi degli intestatari dei veicoli rottamati e non fa cumulo ai fini Isee.
Dove valgono gli incentivi
Questa misura riguarda esclusivamente i residenti nelle aree sottoposte a procedure di infrazione Ue per il superamento delle soglie di inquinamento: Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana e Veneto. In pratica ha diritto al bonus solo chi risiede nei “comuni che superano i limiti di emissioni inquinanti, indicati dalla normativa europea sulla qualità dell’aria”.
Una misura anti-inquinamento
Attraverso questo incentivo, il Governo intende ridurre i livelli di inquinamento e l’età media delle auto circolanti in Italia (fra le più alte in Europa).
Secondo le stime dell’Unrae, Associazione delle Case automobilistiche estere nel nostro Paese, il 32,9% delle auto registrate in Italia è antecedente alla classe anti-inquinamento Euro 4. Quindi in Italia un’automobile su tre ha almeno 13 anni.
Il Decreto introduce misure per risolvere le procedure di infrazione in tema ambientale. Uno strumento in materia di clima ed emissioni, che permetta di fronteggiare l’emergenza climatica con disposizioni straordinarie.
Riferimenti normativi
Se avete dubbi, potrete consultare i seguenti riferimenti normativi:
LEGGE 12 dicembre 2019, n. 141. Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111, recante misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria e proroga del termine di cui all’articolo 48, commi 11 e 13, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229.