Il Tribunale dell’Unione europea (causa T-185/17 PlasticsEurope / ECHA) conferma l’iscrizione del Bisfenolo A tra le sostanze estremamente problematiche a causa delle sue proprietà tossiche per la riproduzione.
Il bisfenolo A (BPA) è una sostanza chimica usata prevalentemente in associazione ad altre sostanze per produrre plastiche e resine. La produzione annua si attesta tra i 2–3 milioni di tonnellate ed è uno dei monomeri principali nella produzione del policarbonato. La plastica in policarbonato è un materiale molto usato per la sua proprietà di trasparenza, resistenza termica e meccanica. Materiale pressoché infrangibile, è usato per la produzione di molti prodotti per bambini, bottiglie, attrezzature sportive, dispositivi medici e odontoiatrici, lenti per gli occhiali, otturazioni dentarie, e più in generale ovunque siano necessarie caratteristiche di durezza e resistenza. Il bisfenolo A (BPA) è utilizzato nella sintesi del poliestere e nella produzione di resine epossidiche e della carta termica, quella degli scontrini per capirci. Le resine epossidiche che contengono bisfenolo A compongono il rivestimento protettivo interno presente nella maggior parte delle lattine per alimenti e bevande.
Sospettato di essere dannoso per l’uomo già dagli anni Trenta, i dubbi sull’uso del bisfenolo A (BPA) hanno avuto risalto nel 2008, quando molti governi hanno effettuato studi sulla sua sicurezza e, alcuni venditori, hanno ritirato dal mercato i prodotti che ne contenevano. Come affermato dalla Food and Drug Administration (FDA) in una relazione del 2010, il BPA sembrava essere responsabile di numerose malattie dello sviluppo sessuale maschile nel feto, e nel calo di fertilità nell’uomo adulto.
Una successiva valutazione pubblicata dalla stessa FDA nel marzo 2013 ha ridimensionato l’allarme, affermando che il BPA è sicuro a livelli bassissimi. Nel luglio 2014, la FDA ha ribadito il proprio punto di vista sull’utilizzo del BPA in materiali che prevedono il contatto con cibo e alimenti, confermando che “il BPA è sicuro ai livelli correnti rintracciabili nei cibi”. La EFSA riconosce comunque l’esistenza di qualche incertezza e ritiene necessario continuare a indagare sulle implicazioni che tale sostanza può avere sulla salute.
Alcuni studiosi, da oltre vent’anni, studiano le cause di malattie quali l’endometriosi e sembrano aver ricostruito un nesso nell’insorgenza della malattia e l’uso di alcune sostanze chimiche tra le quali il Bisfenolo A. Segnalo un importante articolo curato da Johanna R. Rochester, Bisphenol A and human health: A review of the literature – in collaborazione con The Endocrine Disruption Exchange (TEDX), pubblicato su Reproductive Toxicology 42 (2013) 132– 155.
Il 19 luglio 2016, la Commissione Europea ha adottato il Regolamento (UE) 2016/1179, relativamente alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele. Tale Regolamento classifica il Bisfenolo A come sostanza tossica per la riproduzione. L’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), per il tramite del comitato degli Stati membri, ha deciso all’unanimità di classificare il Bisfenolo A come sostanza estremamente problematica. Il 4 gennaio 2017, il direttore esecutivo dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha adottato una decisione che iscrive il Bisfenolo A nell’elenco delle sostanze che potrebbero essere soggette ad autorizzazione.
L’associazione PlasticsEurope, che rappresenta gli interessi di fabbricanti e di importatori di prodotti in plastica nell’Unione e, in particolare, di quattro società che operano nella commercializzazione del Bisfenolo A, ha impugnato tale decisione dinanzi al Tribunale dell’Unione europea (causa T-185/17 PlasticsEurope / ECHA). Il Tribunale con la sentenza dell’11 luglio 2019 ha rigettato il ricorso confermando così l’iscrizione del Bisfenolo A come sostanza estremamente problematica a causa delle sue proprietà tossiche per la riproduzione.
Una intricata vicenda risalente addirittura ai lontanissimi anni Trenta, che vede implicati colossi dell’industria chimica, forse oggi percepisce un segno di svolta verso la tutela della salute dei cittadini.
RAM law firm
Avv. Annamaria Ranieri
Scarica l’approfondimento medico sulla composizione di tossicità del Bisfenolo al seguente link: BPA and Human Health
Scarica la sentenza al seguente link: sentenza causa T185 2017