Lo scorso 11 febbraio il G.i.p. del Tribunale di Pescara, dott. Elio Bongrazio, ha rigettato finalmente l’ennesima richiesta di archiviazione della locale Procura della Repubblica in materia di usura bancaria, come da allegati a fine articolo.
Il G.i.p., in questo modo, ha messo un freno alla “pericolosa prassi” che da tempo si era instaurata presso la Procura abruzzese di archiviare de plano le denunce contro le Banche sulla base della semplice informativa di reato della Guardia di Finanza, senza neanche disporre la nomina di un proprio consulente tecnico ai sensi dell’art. 359 c.p.p..
Il Pubblico Ministero, pertanto, dovrà – su ordine del Giudice per le indagini preliminari – continuare le indagini preliminari e nominare un suo consulente tecnico per la complessità della materia trattata.
Questo è il principio di diritto emerso dall’ordinanza del Giudice: al P.M. e alla Polizia Giudiziaria di fatto è inibita la possibilità di predisporre “analisi econometriche” sui conti correnti bancari e sui prestiti concessi dagli intermediari del credito.
Tra l’altro, il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di L’Aquila, chiamato in causa dalla persona offesa denunciante, aveva deciso di non avocare le indagini nonostante la palese inerzia investigativa, stigmatizzata successivamente dal G.i.p. presso il Tribunale di Pescara.
Soddisfazione espressa da parte dell’avv. Luigi Iosa, responsabile dell’area penale della SOS Utenti, il quale ha difeso le ragioni di un imprenditore di Silvi Marina (TE), leader nella vendita e nel noleggio di strumenti musicali.
Leggi ora il Comunicato Stampa ufficiale del 20 Febbraio della SOS Utenti, cliccando qui.
Allegati: